Riesling – Il Re che viene dal freddo

Come di consueto, per il Ponte dell’Immacolata, insieme ad alcuni amici, abbiamo preso la via del vino che quest’anno ci ha portato, con grande piacere (ed altrettanta neve!), in Mosella ad incontrare il padrone incontrastato di quelle latitudini: Sua Maestà il Riesling.
Da non confondersi con il riesling italico, diverso sia a livello ampelografico sia di vino ottenuto, il riesling renano da vita a vini eleganti e di grande personalità, in grado di invecchiare in maniera sublime dando il meglio di sé nei lunghi affinamenti e particolarmente duttili negli abbinamenti su terreni difficili dove spesso ci troviamo spiazzati come le spezie, l’agrodolce ed il piccante.
Pronti a partire per questo viaggio?

"UN VITIGNO TEMPRATO DAL FREDDO"

Come preannuncia il suo nome, Riesling Renano, si tratta di un vitigno le cui origini affondano le radici in terra germanica, più propriamente lungo le sponde del fiume Reno, qualcuno azzarda un’etimologia del suo nome dal termine selvatico ad indicare vitigni addomesticati ma in merito non si trovano fonti.

Grappolo di uve riesling

Caratteristiche

In risposta alle condizioni della sua terra d’elezione, il riesling è un vitigno che ben resiste ai climi freddi e propenso ad una maturazione tardiva (vendemmia fra metà ottobre ed inizio novembre), dotato di una particolare sensibilità allo sviluppo della botrytis cinerea, la tanto apprezzata muffa nobile.  E’ caratterizzato da una considerevole quantità di estratti ma, soprattutto, da un’acidità naturale elevatissima.

Diffusione

Diffuso in tutta l’Europa Centrale, lo troviamo nei vigneti di Austria, Ungheria, Slovenia, Croazia e nelle zone Francesi confinanti con la Germania, in particolare in Alsazia.

In Italia le principali zone di produzione sono Trentino Alto Adige, Oltrepo’ Pavese, Veneto e Friuli. Ottimi esperimenti anche in Piemonte, date un’occhiata alla provenienza del vincitore dell’edizione del 2017 del festival di Naturno…

Per tutti i curiosi sulle espressioni italiche di questo vitigno Renano ogni anno in Alto Adige si svolge il festival del riesling RIESLINTAGE NATURNO

In Germania il riesling viene coltivato in molte zone d’elezione, in ciascuna delle quali si esprime in modi differenti: Mosella, Palatinato, Rheingau, Nahe e Rheinhessen. Particolarmente vocata ed affascinante è la Mosella, una zona quasi inaccessibile per la viticoltura tradizionale (ci troviamo fra il 49° e il 51° parallelo, al limite della sopravvivenza per la vite) dove il nostro vitigno, grazie al clima, all’inclinazione naturale del terreno ed al riflesso della luce sull’acqua si trova particolarmente a proprio agio.

Ottime espressioni di questo vitigno si incontrano anche in Nuova Zelanda, Australia e Canada dove è prevalentemente usato per gli Icewine.

Valle della Mosella

“UN VINO CHE NON AMA I COMPROMESSI”

Il riesling non è incline al lasciarsi plasmare, si discosta nettamente dalla duttilità di uno Chardonnay, ed è forse proprio questa caratteristica che gli permette di esprimere vini di grande personalità ed eleganza, vini verticali ed incisivi come spade ma mai eccessivamente muscolosi per la loro struttura ed alcolicità contenute.

Vinificazione

I riesling vinificati in Germania rispondono a due diverse correnti di pensiero che molto spesso convivono nei prodotti di una stessa cantina: la corrente tradizionalista e la nuova tendenza.

La storia di queste zone vede infatti vini con elevati residui zuccherini, pensati in parte per bilanciare la grande acidità tipica del vitigno e delle condizioni inclementi in cui matura, in parte dettate da quelle stesse condizioni che tendevano in passato a bloccare presto la fermentazione a causa delle temperature particolarmente rigide che addormentavano i lieviti prima di aver compiuto del tutto il proprio mestiere.

A fianco di questo riesling della tradizione si trovano oggi anche vini con residui zuccherini molto bassi ma denotati comunque da un perfetto equilibrio. Molto spesso queste nuove tendenze cercano di evitare anche l’azione della botrytis e le sue note caratterizzanti all’interno del vino.

In rari casi questo vino viene a contatto con il legno se non per qualche passaggio in botti grandi o barrique esauste: il riesling non tollera correzioni.

Classificazione riesling VDP

Classificazione

I riesling tedeschi vengono classificati in base al residuo zuccherino, al territorio di provenienza ed alla classificazione di qualità della propria nazione.

La questione è troppo complessa per essere trattata in poche righe, vi rimando a questo post dove ho cercato di riassumere e schematizzare, per quanto possibile, le cose.

Caratteristiche

Come già visto, stiamo parlando di un vino di grande carattere, diretto ma molto equilibrato, definito da aromi esaltanti.

Nella sua versione giovane si esprime in piacevolezza e ottima beva. Colore giallo paglierino con riflessi verdolini, richiama sentori di agrumi come limone, lime e cedro, mela verde, biancospino, glicine e camomilla. Caratteristica la nota minerale di idrocarburi con diversa intensità in base al territorio di provenienza ma sempre leggera ed elegante. Fresco e asciutto nella variante secca.

Nei riesling tradizionali, l’equilibrio è notevole in un perfetto bilanciamento fra il residuo zuccherino e l’elevata acidità. Il grado alcolico risulta sempre basso, 7-9%, oltre ai limiti di quello che viene solitamente considerato “vino”, ma non per questo viene a mancare la funzione di “conservante” delegata all’alcol, in questo caso affidata a zuccheri ed acidi. Ed infatti i lunghi affinamenti donano a questo prodotto (e con lunghi intendiamo anche oltre i 10 anni!) e regalano aromi di burro, miele, cera, frutta secca nonché una favolosa evoluzione delle note di idrocarburi.  La botrytis arricchisce questi vini di note speziate come lo zafferano e la cannella.

Spezie

“PRINCIPE DEGLI ABBINAMENTI IMPOSSIBILI”

Il Riesling è uno dei vini più duttili quando si parla dell’abbinamento con il cibo, grazie al suo perfetto equilibrio di dolcezza e acidità.

Versione secca

Nella variante priva di residuo zuccherino, quella diffusa anche in Italia, è eccellente con il pesce, i molluschi (capesante) e i crostacei perché le note minerali si amalgamano armonicamente con i sapori iodati del pescato. Ma si abbina anche con pollame, carni bianche e formaggi caprini.

Qualche idea? Tagliolini al limone, risotto alla milanese, astice arrosto, baccalà mantecato.

Residuo zuccherino

Discorso differente per le varianti tradizionali denotate da residuo zuccherino e bassa alcolicità. Questo vino, grazie alla sua intensità olfattiva, alla persistenza aromatica intensa ed al perfetto equilibrio fra morbidezze e durezze risolve l’annosa questione dell’abbinamento che si pone a chi ama la cucina piccante e speziata. Si sposa infatti perfettamente con cucina indiana, thai, cinese e giapponese. Alla domanda fatta ai produttori tedeschi su quale fosse il miglior abbinamento la risposta è sempre stata: cucina orientale!

Ma altre ottime soluzioni per accompagnarlo ed esaltarne le caratteristiche possono essere i formaggi intensi e pungenti, pesce affumicato ed altri piatti in cui prevale la tendenza acida o l’agrodolce.

Uno dei miei abbinamenti preferiti? Il Pollo Tikka Masala! Qui trovi la ricetta

Essendo in periodo natalizio, io e i miei compagni di viaggio abbiamo anche provato ad accostare un bel Auslese con il panettone… esperimento perfettamente riuscito!

Riesling Auslese e panettone artigianale

A LONG STORY SHORT

Come ogni sovrano che si rispetti il Riesling è un vino di carattere, dritto e non incline all’addomesticamento. Diffuso nelle zone più fredde dell’Europa Centrale, crea vini caratterizzati da grande acidità, ottimamente bilanciata, nelle espressioni della sua madrepatria tedesca, da un importante residuo zuccherino. Proprio queste caratteristiche lo rendono capace di accompagnare senza cedimenti piatti solitamente di difficile abbinamento come pietanze speziate, piccanti, con tendenza acida o agrodolce.

Il riesling è un vino che richiede pazienza ed educazione del palato, non è un vino immediato, a volte si presenta con una texture oleosa, con profumi per noi strani e un residuo zuccherino a cui non siamo abituati. E richiede pazienza anche nello stappare le bottiglie, da il meglio di sé sulla lunga distanza: dimenticatelo…. in cantina!

Qual è il vostro riesling preferito? Siete amanti della tradizione tedesca o preferite le espressioni italiane? Suggerimenti e altre idee di abbinamento? Condividete con noi nei commenti!

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